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Cosa significa essere trentenni oggi? Le narrazioni biografiche di questa generazione fanno risaltare la complessità di processi di costruzione identitaria nei quali, per venire a patti con la “crisi del senso” e fronteggiare l’incertezza, si ricorre a un ventaglio di “strategie di sopravvivenza” comuni a buona parte delle traiettorie di vita tardo moderne. La precarietà come condizione ineluttabile e le retoriche della flessibilità, così come la spinta all’individualizzazione, portano i trentenni a sospendere la progettualità e optare per scelte il più possibile reversibili: questa generazione ha fatto della navigazione “a vista” un’arte. Appiattiti sul presente, gli attuali trentenni sperimentano percorsi di vita dalle forme inedite, in cui condizionamenti culturali e legami strutturali sono subordinati all’esigenza di “giocarsela”, di dimostrarsi sempre pronti a cogliere la chance, nuovo miraggio della generazione shuffle.
Introduce Mauro Palumbo
Paolo Jedlwoski (Università della Calabria) e Caterina Satta (Università di Ferrara) ne discutono con l’autore.
Paolo Jedlwoski (Università della Calabria) e Caterina Satta (Università di Ferrara) ne discutono con l’autore.
Venerdì 20 novembre 2015, ore 14:30,
Aula Magna, Dipartimento di Scienze della Formazione,
Corso Podestà 2, Genova